«Naviglio, riapriamo alle biciclette Qui centinaia di turisti ogni weekend»

Il sindaco di Bernate: non manderò i vigili per multare

MILANO – «Mandare i vigili a multare la gente che passeggia sulla pista ciclabile del Naviglio Grande? Ma non scherziamo, non lo farò mai. L'alzaia va riaperta subito, una chiusura totale non è pensabile». Osvaldo Chiaramonte (Pdl), sindaco di Bernate Ticino, si ribella all' idea di un Naviglio «blindato». E non è l'unico: domenica prossima alle 10 proprio dal ponte di Bernate partirà una biciclettata di protesta promossa con un tam tam sui social network dai frequentatori dell'alzaia. Ciclomatori, podisti, ma anche amanti delle passeggiate. E poi i membri di associazioni ambientaliste e storiche. A piedi o sulle due ruote, sfideranno il divieto di circolazione e la multa di 51 euro, percorrendo il tratto di un chilometro e mezzo tra Bernate e Boffalora sopra Ticino. Lì si terrà un'assemblea che dovrebbe stabilire altre forme di mobilitazione.

Il divieto di accesso all'alzaia del Naviglio, nel tratto di quindici chilometri fra Turbigo e Albairate, è stato deciso dal Parco del Ticino, che gestisce la ciclabile per conto della Regione. L'ente è stato da poco condannato a pagare 500 mila euro di risarcimento alla famiglia di una donna di 71 anni, che nel 2002 cadde nel Naviglio dopo uno scontro con un tredicenne in sella a un'altra bicicletta e annegò. Il Tribunale civile di Milano ha dichiarato il Parco e il tredicenne corresponsabili della sua morte e ha dichiarato la pista ciclabile è “insicura”, perché senza protezioni. Il Parco dovrà prendere provvedimenti. Nel frattempo, il sentiero è chiuso fino a nuovo ordine.

Un Naviglio off limits ha anche un risvolto economico. Negli ultimi anni, proprio grazie a una vasta campagna di promozione turistica del Parco del Ticino, lungo il canale sono nati punti di noleggio delle biciclette, gelaterie, ristori, bed and breakfast. E la risposta dei turisti non si è fatta attendere, con migliaia di presenze, anche dall'estero, soprattutto nella stagione estiva. «Nel fine settimana da aprile a settembre noleggiamo 50 biciclette al giorno. Per questo, ho da poco investito 12 mila euro per cambiare tutto il parco bici. Adesso invece ricevo le telefonate di disdetta, per paura delle multe» sintetizza Michele Calcaterra, 45 anni, titolare del negozio «Doctor Bike» a Boffalora.

Della stessa idea Domenico Finiguerra (centrosinistra), sindaco di Cassinetta di Lugagnano: «La chiusura è un grave danno. La Regione dovrebbe stanziare subito i 5 milioni di euro necessari per mettere a norma la ciclabile. Otto anni fa sono stati stanziati e mai utilizzati 226 milioni di euro per costruire la superstrada tra Magenta e la tangenziale ovest. Basterebbe usare una parte di questi. Sarebbe la dimostrazione che alla mobilità e al turismo sostenibile ci tengono davvero».

Da : Corriere .it – Giovanna Maria Fagnani
11 marzo 2010