Così cambierà Milano, approvato il nuovo Pgt

Più verde e 11 linee del metrò

Milano manda in soffitta il piano regolatore del 1980. Alle quattro del mattino di ieri, dopo 55 sedute di consiglio comunale e con un dibattito lungo 162 ore che si trascinava dallo scorso dicembre, l’aula di Palazzo Marino ha votato l’adozione del nuovo piano di governo del territorio. Ora, entro febbraio, il testo dovrà essere licenziato in via definitiva. Dopo le osservazioni dei cittadini. Il documento è stato approvato da 28 consiglieri del centrodestra (l’assemblea era in seconda convocazione), mentre l’opposizione ha votato contro.

Assente Letizia Moratti. Poco prima del voto la maggioranza ha cercato di raggiungerla al telefono, ma senza successo perché il cellulare era spento: il sindaco ha saputo del via libera al Pgt a cose fatte, da un sms inviato dall’assessore allo Sviluppo del Territorio, Carlo Masseroli. Lei stessa l’aveva definito «il provvedimento più importante del mandato» e per presentarlo, ieri, ha chiamato a raccolta, insieme all’assessore, i capigruppo della sua maggioranza e i rappresentanti dell’Unione del Commercio e dei costruttori edili. «Questa è una giornata bellissima che rimarrà nella storia di Milano — ha commentato il sindaco ringraziando anche l’opposizione che «quasi tutta si è mostrata disponibile al dialogo »—Da adesso al 2030 raddoppierà lo spazio verde in città e ci saranno più infrastrutture e servizi».

A settembre il nuovo piano di governo di territorio verrà pubblicato e presentato con assemblea pubblica, per essere sottoposto alle osservazioni dei cittadini. Entro febbraio – più precisamente entro 5 mesi dal momento della pubblicazione – dovrà essere votato in via definitiva dal consiglio comunale, dopo la valutazione sulle osservazioni dei milanesi e le eventuali controdeduzioni degli uffici e della giunta. «Questi termini sono imposti dalla legge regionale e sono quindi tassativi — avverte Masseroli — Dopo 5 mesi e un giorno il Pgt decade». Detto in altre parole, per l’assessore «non c’è più spazio per l’ostruzionismo». La corsa contro il tempo, quindi, non è finita. Ma questo è il momento, sia per il sindaco sia per l’assessore all’Urbanistica, di mettere in risalto tre obiettivi centrali da raggiungere da qui al 2030: la crescita del verde da 21 a 50milioni di metri quadrati, l’aumento del trasporto pubblico locale con 11 linee metropolitane che assicureranno a tutti i cittadini una fermata a non più di 500 metri da casa e una rete di trasporto pubblico a livello di Londra e Parigi e l’incremento dei servizi in modo che siano raggiungibili in dieci minuti da ogni abitazione.

Raggiante l’assessore Masseroli, che non ha mai smesso di credere alla possibilità di arrivare all’approvazione del Pgt, anche di fronte ai 1419 emendamenti presentati. «Ciascuno ha fatto un passo indietro per far fare un passo avanti alla città», ha sottolineato. Per lui le parole chiave del piano sono quattro: «Libertà, equità, semplificazione e sussidiarietà». Uno dei piatti forti è l’housing sociale, con la realizzazione di 30 mila nuovi alloggi dove sarà assicurato il mix sociale. «Le case nasceranno su aree degradate oggi spesso appannaggio dei rom», ha puntualizzato Masseroli. «Insomma non si costruirà su suolo nuovo, ma su spazi riconvertiti e rigenerati come gli scali ferroviari ». E a legare tutto, il meccanismo della perequazione: le aree a parco, in particolare il Parco Sud, o destinate a infrastrutture, diventeranno di proprietà comunale «attraverso lo spostamento delle volumetrie in ambiti in cui è ragionevole costruire ». «Dire che spunterà una grande quantità di grattacieli —ha concluso l’assessore — è terrorismo ideologico privo di fondamento».

da Corriere.it – Rossella Verga