Atm, parte la rivoluzione dei tram

Nuovi percorsi per cinque linee. Catania: così potenzieremo la rete

MILANO – La rivoluzione parte dal 2, un tram pesante, che taglia la città dal Naviglio al fianco della Centrale: il percorso viene accorciato e il capolinea spostato da viale Lunigiana a piazza Bausan. L’effetto è un domino. L’approdo del 3 arretra dalla Bovisa al Duomo: il percorso si dimezza, ma i passeggeri, sulla tratta «tagliata», avranno il 2. Nel complesso, la rivoluzione Atm sulla rete di superficie interessa 5 linee di tram. Il dossier discusso ieri dal presidente Elio Catania col vicesindaco Riccardo De Corato e i presidenti dei Consigli di zona s’intitola «Potenziamento e rinnovo delle rete»: sono 21 pagine sulle «criticità», le «modifiche» e i «vantaggi», si annunciati, in arrivo.

Centro storico decongestionato (i nodi Cordusio e Castello), viaggi più veloci del 15 per cento, linee più corte per avere corse puntuali, aumento delle frequenze alle fermate (più 20 per cento) e riduzione ai minimi dei trasbordi da un mezzo all’altro. È un ridisegno irrinunciabile, premettono Comune e Atm. La maglia del trasporto pubblico, in venticinque anni, si è appesantita, accavallata, stratificata; il metrò, in certe strade, doppia i tracciati dei tram; le linee più lunghe sono strozzate dal traffico. La trama dei binari sarà alleggerita. Meglio: razionalizzata. «Nessuna riduzione del servizio» assicura Catania, «ma un potenziamento della rete necessario per servire meglio» la città. «Efficienza e regolarità» sono gli obiettivi condivisi da De Corato. Il via libera definitivo è questione di settimane.

Cambia il capolinea del 19, trasferito da via Cantù a Cairoli (e in quell’anello sostituito dal 29). La linea 29 abbandona il groviglio di via Broletto (nel dossier, «il collo di bottiglia» della rete su ferro) e viene trasferita in via Meravigli. Il nuovo percorso della linea 33, invece, cede agli autobus la tratta Centrale-Porpora-Lambrate. È una revisione profonda, che cerca di «ridurre lo squilibrio tra domanda e offerta», soprattutto nei Bastioni, e di evitare che i ritardi accumulati in centro si «ripercuotano» in periferia. La logica: linee brevi e percorsi agili, meno travagliati. Ogni intervento sarà accompagnato da «compensazioni» e «potenziamenti », nessun ritocco è isolato: il metrò verde, da aprile, aumenterà le corse dal centro a Famagosta e saranno incrementati i passaggi sulle linee tranviarie 1, 2, 3 e 14 (con un aumento del 10 per cento dei posti). Il rinnovo della rete di superficie Atm dovrebbe essere integrato, a breve, dall’introduzione dei bus a chiamata nelle periferie: il nuovo servizio completerà l’offerta di mobilità, a partire dalle ore 22, con un raddoppio delle fermate sui percorsi «storici» e la possibilità di acquistare il biglietto in vettura.

Da : Corriere.it – Armando Stella
09 marzo 2010